LA BANDA NELLA PIAZZA DEL RISORGIMENTO

La nostra maestra forse ci parlò troppo degli uomini primitivi, degli antichi egizi e dell’impero romano. Troppo poco invece del risorgimento. E su Garibaldi si tessevano strane storie, vere e false, come del resto è tipico della fantasia umana, che è in grado di abbracciare le propagande di tutto il pianeta. Ho capito che chi ha interesse a vendere menzogne non sono di certo i poveri, perchè i poveri non hanno quasi niente da difendere. E le idee il povero più che mai le interiorizza per appartenenza. Per il povero l’appartenenza vuol dire vita e cambiare idea quindi vuol dire morire. E il povero raramente ha un’alternativa all’essere povero se non la morte. E così la maestra quando ci parlò un poco dell’impresa dei 1000 avviò uno slideshow nella nostra mente di poveri che immaginammo quegli intrepidi coordinati da Garibaldi e Mazzini che si battevano per raggiungere la meta dell’Italia unita, con causa e senza effetti. Erano dei populisti anche i garibaldini, di sicuro! Aldo mi ha detto che quando era bimbetto a Quistello abitava ancora un Garibaldino. Era già molto vecchio in quel tempo. Probabilmente non era uno di quelli che partirono da Quarto per l’impresa dei 1000, ma uno che si arruolò per le successive altre imprese. Aldo si ricorda di costui durante una manifestazione popolare in cui il vecchio vestiva la camicia rossa ed il relativo fazzoletto al collo. Tutti a Quistello dicevano…..quello è un Garibaldino! Ed Aldo più si avvicinava a lui e più aveva il cuore in gola. Da noi a vestirsi con la camicia rossa resta solo e sempre il buon Jean Valijean.

Ciao Amici!

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