INSANABILI INQUIETUDINI

La cosa piu’ bella sarebbe sparire in una stanza della propria dimora, e fermarsi lì dentro per un po’. Si resta al sicuro, senza che anima viva possa trovarci, e si attende. Si attende di riuscire a percepire quanto possa mancarci la normalita’ del vivere o quanto noi possiamo mancare ad essa. Impararando a respirare profondamente, nel frattempo. Un tentativo di renderla immortale questa normalita’ del vivere, cioe’ un’elogio che arriva solo quando di botto, anche quella normalita’ sparisse. Ognuno di noi, se si ponesse in questa prospettiva e si chiedesse….chissa’ come va a finire? …credo che difficilmente si darebbe la risposta giusta. Sarebbe bellissimo poter chiedere a chi amiamo….”secondo te, come va a finire se sparisco?”…..e credo pure che una risposta onesta la possa dare solo qualcuno molto in pace con il suo ego.
Ciao Amici, per il momento provo a sparire nel verde del giardino.

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OLD IS NEW

E’ stato importante divertirsi quando si e’ potuto. Questa in sintesi la relazione redatta tra me e me dopo questo arrivo a cinquanta. Devo ammettere che l’ho sempre pensato, ed e’ molto probabile che continuero’ a crederci a questa considerazione sull’importanza di non stare troppo tristi ed intelligenti a conquistare anni su anni. La vita e’ un’avventura che finisce, e se la lasciamo leggere agli altri, l’avventura che abbiamo originato, ognuno la comprendera’ a modo suo, sino a trasfigurarla a volte.
Tra chi mi ha fatto gli auguri ieri, c’e’ stato un curioso incontro. Questi e’ il fratello sordomuto di una mia amica, morta alcuni anni fa, poco piu’ che quarantenne, per un cancro ai polmoni. Argomento che scotta sempre quello del cancro, se penso poi che lei non aveva mai fumato! L’abbraccio che suo fratello mi ha portato e’ stato decisamente inaspettato. Riesce ad esprimersi a gesti e con labiale molto bene, anche se devi prestare molta attenzione al suo volto. Cerca di sillabarmi un a-u-g-u-ri.
Io lo guardo con grande stupore, perche ‘ tra noi, non c’e’ che un  semplice conoscerci. Chissa’ quanto puo’ aver sofferto della morte di sua sorella mi chiedo, forse meno, in assoluto, rispetto alla sua incapacita’ di potersi esprimere come tutti, e di conversare in maniera sciolta, che per molti, primariamente per me, e’ un’altra libido. Comunque lui ha capito che sono felicemente sorpresa dei suoi auguri, e da lì parte una articolata spiegazione sul come sa della data del mio compleanno. Tutto sommato, molto semplice, saperlo, pero’ garbatissimo il riportarlo, questo augurio. Mi fa capire che sua sorella, aveva un’agenda in cui c’erano segnate alcune date di compleanno, tra cui, la mia appunto. E quest’anno, chissa’ perche’ e’ andata così, che la mia amica ha pensato ancora una volta nonostante tutte le belle cose nuove da esplorare in paradiso, di passare ancora una volta a darmi una pacca sulla spalla! Ciao Rita!
Ciao Amici!

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LA DISCESA DEL MORTIROLO

E adesso vedremo come andra’ a finire. Puo’ succedere ancora di tutto nella mia vita, da domani che saro’ in modalita’ 5.0. Potro’ sentire altri terremoti, altre siccita’, assistere quasi sicuramente a situazioni economiche piu’ preoccupanti di quelle che stiamo vivendo, vedere Silvio Berlusconi su santini, piu’ o meno elettorali, vedere le milizie dell’Isi catturare e tenere in ostaggio Renzi in cambio della cessione da parte di papa Francesco, del Vaticano, e molto altro ancora. L’importante e’ essere consapevoli di essere ancora in corsa e non senza sfide. Per arrivare alla vetta dell’Aprica, dopo la discesa del Mortirolo, bisogna fare un po’ di rifornimento di energie. Secondo me bisogna cominciare a fare i conti sempre di piu’ col passo della propria gamba, questo soprattutto per le donne, per le.donne dei miei anni, che se hanno voglia di fare a meno di zavorre mentali del tipo…dobbiamo sembrare giovani a tutti i costi….e’ giunto il momento, e non si rischia di certo di sembrare delle poveracce, che non sanno come stare al mondo, anzi, sarebbe ora di riuscire a provare ad inventirlo il mondo. Si puo’ dire a gran voce,…. siamo assolutamente giovani, e questo perche’ siamo in competizione, a tu per tu con la natura, e con la naturalezza, fuori dal  nostro tempo e forti del nostro tempo.
Comunque per adesso mi godo la .discesa del Mortirolo, non senza difficolta’ certo, ci sono curve che sono pericolosissime a prenderle.male. Dipendera’ molto anche dalle condizioni dell’asfalto, le quali dipenderanno dall’imponderabile del meteo.
Terra e cielo condizioneranno questo giro ed i prossimi giri, che andremo a compiere attorno al sole, e comunque vada, sarà vita.
Ciao Amici!

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DE PUTA MADRE

Portero’ una polo bianca fred perry. Perche’ forse la comprero’. A vendermela, se ci mettiamo d’accordo sara’ quel marocchino che tempo fa mi ha venduto la scopa, rottamandomi quella  vecchia. Ne avevo scritto…ricordate? Stamattina quello ripassa, mi da la mano come se fosse un mediatore di bestiame, ed io un venditore di granaglie, che inseme di solito non avremmo affari da fare, eppure qualche volta sì e qualche volta…..forse. Sei furbo come una cornacchia che mangia angurie nonostante ci sia di guardia uno spaventapasseri. Ti guardo e ti ascolto un po’ soprapensiero, ma con curiosita’. Anche perche’ in mano non hai niente da vendermi, ed e’ lì che la mia curiosita’ mi frega. Cerco di stare in guardia e poi ….zac! Ti faccio la domandina, la domandina tipo…..: cosa stai vendendo in questo periodo? Il marocchino, dapprima.acquattato come il gatto che si sforza di tanare il suo topo, improvvisamente tende le orecchie. Ecco il mio topo …sembra pensare. Ed e’ così, che io passo da topo di campagna con una donanda che e’ un bell’assist. Lui mi dice che ora la sua zona di mercato e’ il mare. Bello dico io…..che fai metti sulla battigia le tue cose? E lui……no….vado solo a trovare clienti certi. Aaahhhhh! Ma cosa vendi di preciso, domando ancora. E lui..abbigliamento di marca…uomo e donna, piumini mont clair polo ralph laurent, fred perry ecc.
Ma non mi dire, rispondo da topo!…e dove la prendi ‘sta roba?. A Napoli mi risponde il marocchino. C’e’ una grande industria del falso dice. Che non lo so?!? ..gli rispondo! L’ho letto in “gomorra” di Saviano! Il marocchino mi spiega che la roba che vende, completa delle sue custodie e’ identica a quella venduta nelle boutiques. Stando alle leggende metropolitane, spesso gli stessi venditori di boutiques, acquistano da chi tarocca. Mannaggia a me che comincio a chiederti i prezzi delle cose…..e tu….furbo….cominci a dirmeli…..mhhhhh…pero’ stavolta non mi freghi. Dici che domani mi porti a far vedere una polo fred perry. Non voglio che mi freghi ancora. Trattero’ sul prezzo che gia’ e’ buono….anche perche’ piu’ di dieci anni fa ti prestai 10 euro per la benzina che non mi hai mai restituito. Ti diro’ ….bene bello…….ora stiamo quasi pari! Chissa’ perche’ i topi di campagna come me sono incoraggiati ad intraprendere strade di svago perdenti. Comunque sia, io e il tipo ci salutiamo. Lo osservo mentre sale sulla sua auto, sollecitata a capire se gli affari gli stanno andando bene oppure no. Cavoli! Mi sali su di una mercedes station wagon piuttosto nuova! Non ce la posso fare neanche a fare il topo! Lui avra’ pensato di sicuro a quello che ho pensato io di lui……QUESTO L’ACCHIAPPO…L’AMMAZZO, ME LO CUCINO E ME LO MANGIO!
Uffa!
Ciao Amici”

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LA DECIMA

Nel verde del mio giardino, trascorro un dolce-tenero pomeriggio. C’e’ da raccogliere le sfioriture costrette dalla pioggia, e varie, sempre. E si tratta di recidere, anzi decimare le rose, che anche se non sfiorite, sono state spezzate dal carico della pioggia, beffate nel loro ardire, da causa di forza maggiore. La luce e’ intensissima oggi, un cielo da applauso, con nuvole che sembrano apparire dal nulla, bianchissime trottanti e splendenti. I pensieri che mi arrivano mentre taglio e raccolgo questi fiori, sono molti. Mi spiace un sacco tagliarli che ancora non sono appassiti, seppure agonizzani. Sono figure chine, che tolgono energia alla pianta, ed i loro contorni, già domani saranno sfatti. Così procedo a decimare. Oggi 24 maggio parlo di decima con un cliente. Suo nonno fu combattente sul Carso. Oggi si ricordano lo sapete, i 100 anni dall’inizio della prima guerra. Il cliente mi racconta che il nonno un giorno all’anno, per il resto di tutta la sua vita da civile, lo trascorreva chiuso in una stanza a piangere. Quel giorno coincideva con lo stesso giorno in cui una sera, rientrati dai combattimenti, e’ stata la sera in cui e’ toccato a lui. Che cosa? Succedeva mi dice, che se il comando non era stato abbastanza soddisfatto del combattimento dei suoi soldati, chiamava dieci di questi, li metteva in fila, e poi intimava ad uno di loro di uccidere il loro compagno soldato. Quel giorno la questione toccó compierla al nonno del mio cliente, che dovette sparare al suo amico. Quell’uomo supero’ se stesso, la guerra, e la vita, che fu comunque, lunga piu’ di ottant’anni. Ma rifiuto’ categoricamente la medaglia di cavaliere di Vittorio Veneto, perche’ troppe erano le iniquita’ che lo avevano sfibrato.
Credo che continuera’ a splendere nella tomba profonda della sua anima, questo grido sull’ingiustizia di tutte le guerre.
Buona domenica Amici!

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CONFLITTI TEMPORALI

Dopo il caldo di pochi giorni fa e’ ritornato il freddo. Nel nostro padano pallore, ci si chiede sempre…allora oggi piove? E domani?  E cosa possiamo fare se dobbiamo occuparci di questo e di quello? Festicciole, giardinaggio, eventi, matrimoni…mettiamo questo, facciamo quello? Ma alla fine la terra e le essenze arboree scrutunano meglio di noi, cosa ci sara’ nell’aria a venire. Anche se non sempre sono tutti preparati. La mia bouganvillea storica, quest’anno e’ sofferentissima. La osservo da quando l’ho riportata al sole, e all’aria, nel suo posticino d’elezione, che mi sembrava le piacesse tanto. Ma quest’anno ha accusato alcune brine malandrine, inaspettate che l’hanno spiazzata. Si diceva la mia bouganvillea…che faccio…caccio le foglie? …oppure no? ….Alla fine le ha dato sui nervi quest’alternanza, il chiedersi continuamente se faceva bene o male, se era il tempo giusto oppure no, e nel migliore dei casi riuscira’ forse, a farmi vedere qualche foglia. Il suo splendore nei passati anni e’ stato incantevole. Fioriture che schiudevano e si susseguivano al galoppo. A guardarla mi sembrava di essere in vacanza, nei posti mediterranei di mare, quelli che mi tirano fuori sentimenti di nostalgia, del tempo dell’acqua e del sole. Della giovinezza no, di quella nessuna traccia di nostalgia, e ve lo giuro!. Vorrei fare un fioretto, visto che siamo ancora nel mese dei fioretti, e decidere in gran segreto di fare una cosa preziosa, che di solito e’ sempre una rinuncia ad essere sciocca o superficiale. Se faccio un fioretto, poi tu bouganvillea mia, me lo mostri un tuo fiore? Anche uno soltanto, ti prego!
Fuori le foglie! Fuori i fiori! Fuori i sentimenti! E’ tempo di vita per tutto!
Ciao Amici!

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VISIONE D’INSIEME

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E’ S. Rita oggi, la santa dell’impossibile. Pregarla un po’ non guasta, perche’ pare che cio’ che non puo’ la roccia, il mare, il vento, la pioggia, l’ineludibile contrarieta’ degli eventi, ebbene, Lei, possa. Ed e’ per questo che le signore sono devote alla benedizione delle rose, che puntualmente mi vengono a “rubare” su preventivo assenso, ed io accetto in cambio di tale  benedizione. Il cielo stamattina e’ grigio foca….foca monaca forse. E le mie rose sono affogate dalla  pioggia, che perdura. Ne ho ammazzate un po’..nel senso di messe in mazzetto, che e’ quello della foto che apre al pensierino. Certo recidere e’ anche uccidere, ma erano così abbacchiate ed in ginocchio dalla perturbazione, che sarebbero marcite a terra senza essere osservate, nella loro bellezza argentina, il cui spirito di rosa divampa proprio se esposta solarmente e alle notti di tiepida primavera. Credo che tutte le donne siano delle rose. E il loro disegno, dallo sbocciare al fiorire allo sfiorire, emerge quasi sempre spontaneamente se qualcuno non le ammazza per il piacere di possederle e basta.
Mi e’ arrivata la storia di una donna che non conosco stamattina. Mi e’ arrivata attraverso un tipo, classe 1978, che non conosco se non perche’ gli faccio il piacere di depositare occhiali per l’ottica, che lui mi lascia in consegna quando lei non arriva, ebbene stamattina gli chiedo……come ti chiami? Lui mi dice….Rodolfo. Allora dico, …come Rodolfo Valentino! E lui…..mah…chissa’ a cosa pensava mia mamma, siamo tre figli due femmine ed un maschio ed iniziamo con la lettera R. ……Poi domando ancora ….e il tuo papa’ come si chiama? Allora Rodolfo, si fa un po’ cupo, come se le sue immagini su di un ipotetico monitor si fossero bloccate e mi dice…..io non ho un padre. E prosegue…..o meglio…ce l’ho…ma non l’ho mai voluto incontrare.
Colpita ed incoraggiata a supportare questa rivelazione, ….dico che mi dispiace…ed e’ proprio cio’ che provo. Rodolfo mi dice che sua madre in gioventu’ e’ stata piuttosto biricchina, ed ha fatto tre figli con tre uomini diversi, senza che nessuno di questi si occupasse di lei e della prole. Caspiterina! Tipa tosta tua madre dico. Lui si capisce che non e’ proprio daccordo e sostiene in maniera pressapochista che se non avesse avuto i suoi nonni, chissa’ come cavolo avrebbe fatto a stare al mondo. Rodolfo non ha figli, e non sa se ne vuole, e’ forse secondo me ancora nella fase che deve sentirsi pienamente figlio, prima di poter diventare consapevolmente padre. Ha bisogno di una donna-moglie materna forse, oppure chi lo sa. Non sopporto l’idea del riversare le colpe dei padri…e delle madri sul destino dei figli, ed e’ una storia che purtroppo, e’ ineluttabile spesso.
Perdona tua madre, Rodolfo, che magari e’ felice lo stesso,.delle sua scelte, perdonala solo perche’ ……PERDONARE E’ VIVERE!
Ciao Amici!

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RELAZIONI CREATIVE

Ci sono istanti piccoli, piccoli come una pestifera zanzara, in cui la mia anarchia paralizza gli astanti.
Ieri uno dei miei amici del corpo dei vigili urbani, mi consegna uno dei tanti inutili editti. Pur non lasciando nessuna traccia nella mente di chi le legge, ostentano un senso di stabilita’ pubblica, un senso di indaffarato movimento pro cittadinanza, da parte degli amministratori, cio’ per cui e’ giusto lasciare spente le guerre civili.  Il vigile, è un amico simpatico, lo conosco da molti anni, aveva addirittura tentato di farsi piacere la pratica dello yoga ai tempi in cui anch’io lo praticavo. Ma i suoi muscoli e la sua struttura scheletrica nonche’ mentale, non gli consentirono di sciogliersi e di misurarsi con quella disciplina, e dopo qualche increspatura rinuncio’ alla pratica zen. Decise quindi di diventare vigile in un altro modo, non attraverso la meditazione, ma multando chi commettesse infrazioni. I vigili urbani comunque si occupano di molte cose, come notificare, fare la spunta dei mercantini senza piazzola, e consegnare agli edicolanti e non solo, il volantino che invita la cittadinanza a partecipare al Consiglio Comunale. E così ieri, amico vigile,  mi porti proprio questo volantino da affiggere. Io e te scambiano qualche battuta, proprio sulla vacuita’ della partecipazione ai Consigli comunali. La partecipazione e’ abbondante quando si tratta di cambiare la destinazione d’uso di lotti di terreno che da agricolo si trasforma in area fabbricabile, oppure storie che riguardavano sempre spartizioni di benefici tra ricchi. Diversamente, il volgo,  resta disperso. Leggendo l’editto decido comunque di non esporlo, anche se non lo dico al vigile. Stamattina vedo arrivare nuovamente il vigile con il foglio. Come se la mia negligenza fosse stata scoperta e redarguibile, il mio amico mi tende il braccio e mi dice ….attaccalo! Ancora dico io.??….quello di ieri l’ho cestinato e tu me ne porti un altro?
E’ lì che il vigile resta un po’ sconcertato, io penso, perche’ credevo che avesse notato la mia deliberata omissione espositiva. Invece non c’entrava un bel nulla, lo stupore era proprio dovuto al fatto che io l’avessi cestinato, anche perche’ era un editto farlocco. Quello che mi porgevi stamattina era quello corretto, e siccome sul tempo da perdere che purtroppo non ho, sono molto economica, anticipo subito il tuo commento dicendoti che capivo che quello di ieri era da cestinare.Le donne dovrebbero sempre partorire, almeno idee brillanti da sembrare oracoli.
Ciao Amici!

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LEGNO DI ROSA

Il pensierino che tentero’ di scrivere ora e’ il numero 701. Da alcuni di voi, ormai mi viene il sollecito a lanciarmi in una scrittura piu’ articolata di un semplice pensiero. Qualcosa che si avvicini ad un racconto, per intenderci. Mi piacerebbe tentare, attraverso questa piattaforma una esperienza del genere. Credo comunque che servano requisiti che ancora mi mancano, non dico che essi non siano reperibili, comunque ora, mi mancano. Occorrerebbe scrivere senza fretta, di un passo sicuro e fermo, come quello di chi si occupa solo di narrare e non deve per forza fare qualcos’altro. Per fare questo avrei bisogno di reperire la fantasia di una storia, per farlo dovrei avere il tempo di leggerne altre. Principalmente necessiterebbe l’urgenza di dover raccontare qualcosa di ideologico. Non c’entra solo il senso politico con l’deologico, anche se tutto e’ politico. Nel romanzare una storia ci si trova a fare sempre i conti con un’etica esistenziale. Il senso per la vita, di chi scrive, che diviene un manifesto ideologico. Il mio senso della vita e’ semplicemente complesso,  riassumibile, come detto altre volte nel concetto di amore. Non c’e’ nulla di particolarmente intrappolato nella mente da non poter essere liberato e descritto attraverso il romanzare. La mia resta comunque la necessita’ di condividere un senso della vita. In questo e’ ideologico il bisogno di scrivere. E Dio vedrebbe coronarsi il mio ringraziamento a lui.  Per ora continuo come posso a dipingere immagini che mi appaiono immediate, anche se a volte le immagini si bloccano, e sembra quasi di pensare di non riuscire a pensare. Spero di trovare quel coraggio senza troppo procrastinare. Per il momento continuo a  scarabocchiare idealmente il senso delle ninfee, poi si vedra’.
Ciao Amici!

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UN PERIODO AVVENTUROSO

Una domenica calda di meta’ maggio, puo’ essere spensierata o sbracata in massa anche a Sermide nell’ora dell’aperitivo. Osservavo la gioventu’ assiepata al Movida, il nostro locale estivo, che ha il nome che merita indubbiamente, e che richiama la gioconda allegrezza del movimento quasi infantile di chi e’ in vetrina. Io e Ben siamo di strada la sera, nell’incontrare il Movida,  ed un caffe’ spesso ci scappa. Ma alla domenica, nel controluce del tramonto puoi osservare la bellezza della giovinezza piu’ imperiale o forse imperialista, che si accalca per avere il suo bicchiere in mano, per cui, il prima e il dopo, non esiste, e si resta lì a guardare e a farsi guardare condividendo, movenze, tacco 15, occhiali scuri, barbe di tendenza, miniabiti da olgettine sottoproletarie, rossetti strepitosi, ambrature di pelle piu’ o meno finte. Sono troppo belli i giovanissimi. Ora scrivo queste cose, consapevole che le pensavo ieri sera, di fronte al parco, mentre li osservavo un po’ tutti, gli avventurati. Avventurati nel mondo massacrante degli adulti, dove tutti o quasi abbiamo voluto entrarvi senza scoraggiamenti. Nessuno di loro si crederebbe in salvo se riuscisse a non entrarvi, nella maturita’ piena della vita. Sembra essere molto importante competere, costruire, scegliere, consolidarsi. Dev’essere così per forza. Stamattina un mio cliente ottantenne, mi dice che il suo figliolo maschio diventera’ padre di una bambina ad ottobre. Il mio cliente e’ felicissimo di questa inaspettata novita’ e lo e’ anche alla luce del fatto che pure  un’altra nipote si sposera’ a settembre. Sembra incredulo come un bambino il mio cliente, quasi non immaginasse di poter arrivare fin qui, a vedere queste belle novita’ che bussano alla sua  porta. Mi dice che ora, anche se non riuscira’ ad andare all’expo, non gli importa piu’ tanto, perche’ per lui, l’idea di festeggiare questi eventi, che si dischiuderanno rispettivamente a Milano e a Bergamo, lo porteranno a gioire di avventure che considera inimmaginabili.
Ecco perche’ e’ bello restare fanciulli!
Ciao Amici!

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